Il 2013 dovrebbe essere stato, finalmente, l'anno della svolta nel #PD.
Tra mille difficoltà e tante contraddizioni, che sono ancora presenti, l'auspicato rinnovamento è per lo meno iniziato. Esistono resistenze, ma il processo di cambiamento ormai è irreversibile. Probabilmente ci vorrà del tempo perché si completi, e non poco. Perciò sarebbe il caso di accelerare...
Negli ultimi 15 mesi ci sono state due tornate di primarie che hanno coinvolto complessivamente 4 milioni di persone, una straordinaria prova di democrazia che ha favorito e stimolato il cambiamento anche sul versante opposto.
Finalmente una generazione di 40 e 50enni alla guida del partito e del governo. Almeno dal punto di vista anagrafico ci stiamo avvicinando all'Europa.
La nuova sfida del #PD per il 2014 e per gli anni successivi sarà quella di confermarsi e consolidarsi come forza di governo e di cambiamento dell'Italia, restituendo dignità politica e considerazione in Europa al nostro Paese, provando a modernizzarlo e inserendo la cultura al centro del modello di crescita e di sviluppo.
La sfida del Partito, al suo interno, sarà continuare sulla strada del rinnovamento e del cambiamento in modo costante ed efficace, scardinando le logiche dei palazzi romani e trasformandosi in un partito più europeo, che sappia inserire al centro dei propri programmi proposte relative ad alcune tematiche internazionale, sostenute da coerenti strategie e non da semplici slogan.
Tutto ciò con la piena consapevolezza che sarà impossibile eliminare qualche "incongruenza politica" e qualche sano litigio o divisione.
Lavoro, povertà, rilancio delle imprese e riforme istituzionali sono già temi caldi, che nel primo semestre 2014 dovranno trasformasi in qualcosa di concreto.
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