Tutta la base del PD, o quasi, e anche diversi dirigenti, hanno protestato contro Bersani al momento della proposta Marini, assaltando la sede di via Sant'Andrea delle Fratte, mandando milioni di mail, occupando diversi circoli, inondando la rete, rilasciando dichiarazioni di aperto dissenso.
Il famoso popolo del PD, del quale anche io faccio parte, (troppo facile nascondersi nei momenti d'impopolarità), sta continuando a criticare Bersani e l'intero gruppo dirigente nel post elezione di Napolitano, ma in modo più sommesso, più silenzioso, quasi rispettoso, per non correre il rischio di confondersi con i grillini e soprattutto per non esporsi e mettere in pericolo quelle grandi o piccole rendite di posizione, che sono state anche il frutto degli accordi fatti in questi anni, con quella cultura politica attraverso la quale, proprio ieri, il vertice del PD si è accordato con PDL, Monti e Lega (non ci posso credere) per riconfermare l'attuale Presidente. In questa vicenda il problema non è stato Napolitano, che ha dimostrato grande attaccamento al Paese e senso di responsabilità, con un livello di popolarità simile a quello di Pertini; purtroppo il problema è rappresentato dalla cultura politica del Partito Democratico, che è una cultura dell'accordo, dello scambio, della conservazione, che tutti praticano, ma della quale allo tempo stesso tutti si lamentano; è una cultura gattopardiana, poco incline al cambiamento, alla rottura, che crea corti, cortigiani e correnti, che tutti criticano, ma all'interno delle quali tutti sono collocati e s'identificano.
Ora tutti protestano e discutono, tutti accusano Bersani & Company; ma a dicembre 2012 il popolo del PD ha avuto la sua grande opportunità di cambiamento, di rottura, di visione diversa del bene comune...ma...ma..non ha avuto il CORAGGIO di votare Renzi...è stato lì l'errore, non il voto a Napolitano. Cosa ci aspettavamo ieri? il cambiamento con l'accoglimento della proposta del MM5 di mandare al Quirinale il Prof. Rodotà? Un po' ingenuo questo popolo del PD.....che non conosce così bene la cultura politica dei dirigenti che egli stesso ha votato e mantenuto in questi anni.
Grillo oggi ha affermato che il primo applauso a Montecitorio, fatto dai Deputati durante lo spoglio appena Napolitano aveva superato il quorum, è stato un applauso non "per" il Presidente, ma "contro" i grillini. Con grande tristezza, devo confermare: io ero presente, ed è stato proprio così, un applauso durante il quale tutti i deputati, vittoriosi e sorridenti, guardavano i grillini, seduti e muti.
Il messaggio scritto in quell'applauso è stato molto nitido:
"la cultura dell'accordo è trionfante e la casta ha vinto ancora una volta".
La speranza è che una riflessione approfondita su tutto ciò che è accaduto, serva a rinnovare radicalmente e definitivamente il PD.
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