"That which doesn’t kill us makes us stronger"




lunedì 3 febbraio 2014

La parabola del figliol prodigo

Dal Vangelo secondo Luca:

In quel tempo, si avvicinavano a Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro». Ed egli disse loro questa parabola: «Un uomo aveva due figli. Il più giovane dei due disse al padre: “Padre, dammi la parte di patrimonio che mi spetta”. Ed egli divise tra loro le sue sostanze. Pochi giorni dopo, il figlio più giovane, raccolte tutte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò il suo patrimonio vivendo in modo dissoluto. Quando ebbe speso tutto, sopraggiunse in quel paese una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. Allora andò a mettersi al servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei suoi campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube di cui si nutrivano i porci; ma nessuno gli dava nulla. Allora ritornò in sé e disse: “Quanti salariati di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi salariati”. Si alzò e tornò da suo padre.

Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio gli disse: “Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio”. Ma il padre disse ai servi: “Presto, portate qui il vestito più bello e fateglielo indossare, mettetegli l’anello al dito e i sandali ai piedi. Prendete il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”. E cominciarono a far festa.

Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; chiamò uno dei servi e gli domandò che cosa fosse tutto questo. Quello gli rispose: “Tuo fratello è qui e tuo padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo”. Egli si indignò, e non voleva entrare. Suo padre allora uscì a supplicarlo. Ma egli rispose a suo padre: “Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai disobbedito a un tuo comando, e tu non mi hai mai dato un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che è tornato questo tuo figlio, il quale ha divorato le tue sostanze con le prostitute, per lui hai ammazzato il vitello grasso”. Gli rispose il padre: “Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”».


Quando sento associare questa parabola al ritorno del Pier (alias Casini) nel centro destra, rabbrividisco. Penso che Giovanni Paolo II s'incazzerebbe!!! In questa parabola si parla di resurrezione dopo la morte morale, di misericordia, pentimento, perdono. Casini invece non è stato eletto alle ultime elezioni e - mentre gode di una ricchissima pensione parlamentare - sta preparando il ritorno in Parlamento nell'unico modo possibile in vista della nuova legge elettorale: rimettersi con Berlusca. La strategia dell'uomo cresciuto all'ombra di Forlani...già la conosciamo: campagna elettorale all'insegna del conformismo cattolico e di due o tre concetti ripetuti alla noia che fanno riferimento al famoso sesso degli angeli. Tuttavia c'è un segnale positivo in questa "parabola", il successo che dovrebbe avere  la nuova legge elettorale: eliminando partitini e piccoli leader ricattatori. I grillini queste parabole dovrebbero combattere, ma non c'è tempo per loro, impegnatissimi nella giornaliera ricerca di visibilità mediatica attraverso tafferugli parlamentari, offese, attacchi sessisti, insulti e minacce. Infine, anche l'amico Niki Vendola, nell'unico giorno in cui non pensa al #PD, prende le distanze dai comportamenti eversivi dei grillini, ma nonostante questo patetico tentativo di recupero,  anche per il compagno Vendola la "tagliola" della nuova legge elettorale si sta avvicinando....

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