In Italia si continua a parlare solo di Elezioni. Per i prossimi mesi, election day, elezioni al Campidoglio, analisi del voto...ecc...ecc... si parlerà esclusivamente di dinamiche elettorali, trascurando tutto ciò che accade nel resto del mondo, vicino e lontano dall'Italia. Anche Monti si è collocato all'interno dell'arena politica con un partito del Presidente...con un partito personale. Non parla più di programmi ma dei suoi competitor, utilizzando i comportamenti che rimproverava sono 15 mesi fa ai protagonisti dello scenario politico. Anche lui parla di "offerta politica", quasi si tratti di un nuovo prodotto. Si giustifica per la politica di rigore degli ultimi quindici mesi, invece di sostenerla e valorizzarla. Fa campagna elettorale utilizzando il ruolo istituzionale di Presidente del Consiglio e pensa già alle strategie del post voto nella consapevolezza di non poter ottenere la maggioranza per governare. Il suo stile accademico e la sua serietà non bastano a ripararlo da goffi atteggiamenti politici. Berlusconi è costretto a fare lo show man con Santoro in TV per ottenere qualche punto in più nei sondaggi, che perderà regolarmente alla prossima gaffe o alla prossima informazione sui processi che lo riguardano. Favia volerà in parlamento approfittando e capitalizzando al massimo un fuori onda. Grillo è a caccia di nuove strategie per evitare il flop elettorale (gli italiani sono già stanchi delle sue prediche) e la Lega si attrezza a gestire la sconfitta. La sinistra, al momento, in uno scenario povero e vecchio che non "offre" nulla di nuovo, si distingue per coerenza ed equilibrio e emerge la figura di Niki Vendola, affidabile, sensibile e simpatico, nonostante la sua eloquenza, talvolta noiosa da sopportare.
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