La classe dirigente italiana impegnata nelle politica, nell’economia e nella pubblica amministrazione ha una età media di 59 anni, la più alta tra tutti i Paesi Europei. E’ quanto emerge dal primo report sull’età media della classe dirigente italiana nel tempo della crisi, presentato nel corso dell’Assemblea dei giovani della Coldiretti e realizzato in collaborazione con l’Università della Calabria.
Il record spetta ai manager delle banche, a pari merito con i vescovi in carica ed ai rappresentanti del governo, rispettivamente con 67 e 64 anni, seguiti dai professori universitari con 63 anni; i più giovani sono i dirigenti delle aziende quotate in Borsa con 53 anni.
I segretari regionali dei sindacati dei lavoratori, infine, secondo il report, hanno in media 57 anni e 59 quelli delle organizzazioni di rappresentanza di industria e commercio, mentre nell'agricoltura, in Coldiretti, l'età è di 47 anni.
L'età media dei direttori generali della Pubblica amministrazione è di 57 anni, che sale a 61 per le aziende partecipate statali.
I segretari regionali dei sindacati dei lavoratori, infine, secondo il report, hanno in media 57 anni e 59 quelli delle organizzazioni di rappresentanza di industria e commercio, mentre nell'agricoltura, in Coldiretti, l'età è di 47 anni.
L'età media dei direttori generali della Pubblica amministrazione è di 57 anni, che sale a 61 per le aziende partecipate statali.
Un'anzianità che, per quanto riguarda la burocrazia, va ad incidere secondo cittadini e imprese, sulla scarsa attenzione per le nuove tecnologie.
"Ad essere vecchie e poche sono soprattutto le idee con le quali si vuole affrontare la crisi" ha detto il presidente Sergio Marini, a margine dell'incontro.
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